ESSERE O APPARIRE, questo è il problema! Il peso dei giudizi degli altri secondo Samanta Amoriello (3B)

Essere o apparire? “L’abito non fa il monaco” recita un noto proverbio, eppure la società contemporanea sembra decretare il contrario. Ormai sembra che le persone non abbiano una propria personalità; tutti con le stesse scarpe, stessi capelli, stessi vestiti, tutti hanno almeno un social, se qualcuno non ne possiede uno per la società è sfigato. Oggi se non ascolti la musica che va di moda vieni preso in giro. Per esempio, in questi ultimi tempi sta andando il rap, se un ragazzo ascolta il rock, il jazz, il blues, è strano. Rendiamoci conto! Non possiamo neanche ascoltare la musica che ci piace in pubblico, altrimenti veniamo giudicati. Se sei uno studioso a cui non piace uscire di casa, ma preferisce studiare, sei secchione e non vieni considerato. Oggi sono una ragazza che è più per l’essere che per l’ apparire. In passato però è stato diverso e negli ultimi anni sono molto cambiata, sia fisicamente, che mentalmente. Mi sentivo esclusa, mi sentivo un errore, nessuno mi degnava di uno sguardo, e se lo faceva era per prendermi in giro e sparlare con l’ amico. Forse perché avevo i capelli troppo gonfi, forse perché avevo qualche chilo di troppo, forse perché mi vestivo male. Arrivata ad un certo punto mi sono stufata, ho cominciato a non mangiare. Questo causò perdita di chili, ma anche svenimenti, debolezza, stanchezza. Dopo un periodo di visite e polemiche sul fatto che dovevo mangiare, ho seguito i consigli di dottori, professori e familiari e così mi sono ripresa, mangiando pochissimo, ma almeno alimentavo il mio corpo. Cominciai anche a fare attività fisica, e questa fu la cosa giusta. Cambiai quindi fisicamente (le prime forme, la pancia più piatta, le cosce non “strusciavano” più, i vestiti cominciavano a starmi grandi), acquistai sicurezza, cambiai il mio carattere; le persone ora mi guardano in modo diverso e finalmente mi sono sentita accettata. Cambiando fisicamente, cambiai anche mentalmente, caratterialmente; la gente cominciava a farmi i complimenti, le persone cominciarono a guardarmi in modo diverso, poi arrivò il primo ragazzo, e in quel momento mi sono sentita accettata. Ma sinceramente, non mi sento me stessa, non sono io la ragazza che vedono tutti: sicura di sé, alla moda, con il ragazzo e la vita perfetta. Per essere accettata ho dovuto fare tanti sacrifici, ho versato tante lacrime, senza mai mostrarle. Dopo tutte le rinunce, dopo aver perso molti chili, alle persone non vado bene perché sono troppo magra. E allora ricominciano le paranoie e le lacrime continuano a scendere perché ancora non mi sento accettata.

La mia storia è l’esempio che la società è capace di cambiarti, di sacrificare il tuo essere per il tuo apparire. Le persone dovrebbero ignorare i giudizi degli altri. Non vale la pena cambiare per essere accettati, perché ci sarà sempre qualcosa da dire di negativo. Io ho fatto un errore, ma non posso tornare indietro, perché non ho la forza di cambiare nuovamente, il mio essere vero lo conosco solo io, ciò che vedono gli altri è solo uno scudo per non mostrare le mie debolezze. Le persone che non si vestono alla moda sono da stimare, perché vanno avanti nella propria vita fregandosene dei giudizi degli altri; e questo è quello che la società dovrebbe comunicare: essere se stessa è la prima cosa che deve fare una persona.

 

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CULTURA
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    Memoria, STORIA, ricordo… .Per conoscere e non dimenticare – 3^D

      Il 27 Gennaio , Giornata della memoria, e il 10 Febbraio, Giorno del ricordo, sono date molto vicine nel calendario, ma diverse per ciò che rappresentano. In occasione della Giornata della memoria si commemorano le vittime dell' Olocausto, mentre il 10 Febbraio si ricordano le vittime delle Foibe e  tutte le persone costrette a lasciare la loro casa e… … continua la lettura

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    1° Maggio

    “Io non sono, non ho mai preteso, né pretendo di essere un uomo rappresentativo della cultura. Però sono rappresentativo di qualche cosa. Io credo di essere rappresentativo di quegli strati profondi delle masse popolari più umili e più povere che aspirano alla cultura, che si sforzano di studiare e cercano di raggiungere quel grado del sapere che permetta loro non… … continua la lettura

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    Perché si festeggia il 1° Maggio

    Le origini della Festa del lavoro. La decisione venne presa a Parigi nel 1889 durante il congresso della Seconda internazionale per ricordare una manifestazione operaia a Chicago del 1° maggio 1886, repressa nel sangue La Festa del Lavoro, celebrata il primo maggio, venne istituita nel 1889 dal movimento socialista, durante il congresso della Seconda internazionale, in quei giorni riunito a… … continua la lettura

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    L’Inferno della 2C

    NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRO STUDIO CI RITROVAMMO IN UN CORTILE OSCURO OR VI CONTERÒ DI QUEL CHE HO VEDUTO . Dopo aver pronunciato questi versi Dante vide avvicinarsi una figura angelicata e capì subito chi fosse: era il custode Walter. Walter disse al poeta: - sarò la tua guida e ti mostrerò il vero inferno! - Dante al… … continua la lettura

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    CALAMANDREI DISCORSO SULLA COSTITUZIONE

    “Finché ci saranno ostacoli alla dignità dell’uomo, la Carta sarà incompiuta” "La politica non è una cosa piacevole, però la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare" Quello che segue è un ampio estratto del famosissimo discorso che Piero Calamandrei, uno dei padri della Carta, tenne davanti agli studenti della Cattolica di Milano… … continua la lettura

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    MONDI A CONFRONTO: Carta e penna contro digitale nel tema di Ginevra Gianassi (3B)

    Comunicare. Un tempo per farlo si scriveva una lettera, oggi si invia un sms o un’e-mail. Ma la domanda è: quale metodo è il migliore? Sinceramente non saprei scegliere. Perché? Semplice, sono due cose completamente diverse. Insomma quale sms può sostituire il profumo inebriante della carta appena tagliata? Quale messaggio vocale può competere con il sentimento che ci coinvolge per… … continua la lettura

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    IL ROBOT

    di Serena Bertocci, Simona Shen, Ye Xiao Qing, Amin Hamr Erras, Hajar Erraqi Era una brutta giornata di Novembre, pioveva, tirava vento e faceva molto freddo. L’asfalto era bagnato e le macchine erano costrette a rallentare durante le curve della città di Metroburg. Giuly stava viaggiando veloce perché doveva andare a prendere il figlio Tom a scuola. Il semaforo diventò… … continua la lettura

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    LA STORIA DI UNO SCIENZIATO E DEL SUO ROBOT

    di Amoriello Samanta, Cocchi Camilla, Yang Diego "Cari scienziati, brindiamo al nostro primo robot che siamo riusciti a creare dopo ben 7 anni!" "A Luke!!" gridarono i colleghi scienziati. "Cari colleghi, mi dispiace dovervi lasciare proprio ora, ma devo andare a casa, oggi è stata una giornata pesante per me. Buona serata! A domani!" Disse Erik, il superiore, colui che… … continua la lettura

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    LA MONACA DI MONZA

    Tutto sulla vita difficile e sofferta della monaca più conosciuta della letteratura italiana INTERVISTA “A CUORE APERTO” ALL'INDOMABILE MONACA DI MONZA “Non intendo sottomettermi alle regole, io” Dopo quattro secoli di silenzio abbiamo avuto la fortuna di intervistare l'autentica “monaca di Monza”, Marianna de Layva. La sua vita problematica e intensa ha fatto sì che la donna diventasse un personaggio… … continua la lettura